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LOGOS - II ANNO: il grande viaggio della Parola - venerdì

 Il viaggio attraverso il“Logos” ossia la Parola, per eccellenza, continua e si conclude quest’anno. “Logos” deriva dal greco antico “lègo”, che significa scegliere, raccontare, enumerare, parlare, pensare. I latini l’hanno tradotta in “Verbum”. Il termine “Parola” con cui noi la esprimiamo, deriva dal latino “Parabola” (similitudine, comparazione): parabola era il modo suggerito da Gesù per poter esprimere e comprendere i propri insegnamenti.
In ogni caso, parlare del “Logos” o del “Verbum” o della “Parola”, vuol dire parlare della essenza stessa dell’umanità, della sua storia, del suo pensiero, del suo continuo “viaggio”, del suo stesso destino, tra nascita e morte, finitezza e ricerca dell’immortalità.
E’ un viaggio che è partito dal mistero della creazione, frutto del “Logos” divino. E che per millenni si è svolto sull’onda della trasmissione orale e su quella dei segni, prima di dar luogo alla parola “scritta” e quindi all’inizio della storia del genere umano.
E la parola scritta ha ispirato i primi poeti egizi; ha costruito il mito di Gilgemesh; ha consentito la nascita dei Veda e lo sviluppo delle Upanishad. Si è fatta matura nell’epos di Omero, nel canto di Saffo, come nei tormenti del Qohèlet. Prima di esprimersi in pensiero, storiografia, scienza.Si è fatta fede, attraverso la Parola dei profeti, quella di Cristo riportata dai Vangeli e soprattutto da Giovanni, fino alle sure del Corano.
Il viaggio è proseguito nei secoli toccando vette altissime, in tutti i campi: Dante, Shakespeare, Dickinson. E continuerà quest’anno con Leopardi e Pascoli, Baudelaire e Rilke. Ma soprattuto, a partire dal XIX e XX secolo, la Parola si è fatta espressione del dolore, dello strazio, delle contraddizioni di tutta un’epoca di profonde trasformazioni: da Dostoevskij ai poeti russi, da Primo Levi a Etti Hillesum, da Paul Celan e Eugenio Montale, da Dino Campana a Ezra Pound fino ad Alda Merini.
La Parola ha scandagliato (Proust), ha sorpreso (Kafka e Bulgakov), si è fatta ermetica. Infine il viaggio della Parola non poteva non diventare Parola del viaggio.
E’ stata ricerca spasmodica o, all’opposto, silenzio. Come se dovesse toccare il fondo per poter aspirare a risalire, a risorgere.Qualcuno ha parlato, allora, di “morte” della Parola, in parallelo col “silenzio” di Dio.
Ma il lògos, per sua natura, non muore. Non può morire. Ed è così che, come araba fenice, ogni volta la Parola è risuonata più alta e più acuta. E’ lei, la Parola, l’unica cosa davvero immortale.
 
Calendario delle lezioni:
Ven 07 Ottobre: La parola assoluta (Dickinson)
Ven 11 Novembre: La Parola perfetta (Leopardi - Pascoli)
Ven 02 Dicembre: La parola perfetta (Baudelaire-Rilke)
Ven 13 Gennaio: La parola-dolore (Florensky-Dostoevskij)
Ven 03 febbraio: La parola-dolore (i poeti russi)
Ven 03 Marzo: La parola folle (Campana-Pound-Merini)
Ven 21 Aprile: La parola che testimonia (Levi, Hillesum, Frank)
Ven 19 Maggio: La parola che urla (Paul Celan)
 
 
 



Numero max partecipanti al corso: 27
Quota di partecipazione € 0.00

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